Dal punto di vista fiscale il LY Manager è inquadrato come Networker.
Il Networker gode di una particolare disciplina fiscale, pensata appositamente per andare incontro alla natura spesso prettamente accessoria dei compensi derivanti da tale attività.
In particolare, ai fini delle imposte sui redditi, i compensi del networker sono assoggettati a ritenuta alla fonte del 23% che viene trattenuta dall’azienda venditrice, che funge quindi da sostituto d’imposta, direttamente sul compenso percepito, fatta salva una quota forfettaria di costi di gestione del 22% (in pratica, la tassazione secca avviene sul 78% dei compensi). Ciò comporta, ovviamente, che tali redditi saranno del tutto separati da eventuali ulteriori redditi; non saranno soggetti a IRPEF; non daranno luogo ad alcuna dichiarazione dei redditi in capo al networker che non abbia alcun tipo di ulteriore reddito o proprietà immobiliare.
Inoltre i networker sono considerati come lavoratori autonomi occasionali fino al raggiungimento di un reddito annuo di 5.000 euro netti (pari a 6.093 euro lordi) e, quindi, non dovranno aprire alcuna partita IVA al di sotto del raggiungimento di tale soglia, anche svolgendo continuativamente tale attività economica. Superato tale tetto di volume d’affari il networker dovrà aprire una propria partita IVA ma vigerà ancora con un sistema estremamente agevolato, figlio dell’impostazione normativa che ha questa particolare figura.
Il networker professionale, infatti, è escluso dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, non è soggetto agli studi di settore e/o parametri e non è soggetto nemmeno all’IRAP. Egli dovrà provvedere a emettere le fatture di vendita, collazionarle e conservarle unitamente ai documenti di acquisto per le spese sostenute. Sotto il profilo IVA dovrà provvedere a versare mensilmente e in maniera autonoma l’IVA sulle vendite entro il 16° giorno del mese successivo, a disporre le comunicazioni IVA trimestrali e provvedere alla presentazione della dichiarazione IVA.
Invece, per quanto riguarda gli adempimenti previdenziali, il networker professionale (cioè colui che supera la soglia di 5.000 euro netti sopra indicata) deve iscriversi alla sola Gestione separata, andando a pagare i contributi attualmente stabiliti con aliquota del 25,72%, fino ad un massimale di 101.427, sul reddito imponibile, generato sempre fatta salva la quota forfetaria di costi pari al 22%, come evidenziato in precedenza. Inoltre, tali contributi dovranno essere versati per i due terzi dall’azienda e solo per un terzo dal networker.